Explore IL23-inhibitors in PsA
Informazioni
Regione: Abruzzo
Città: L'Aquila
Codice ECM: 75-384102-1
Crediti ECM: 6.0
Max Partecipanti: 5
Professione: Medico chirurgo
Disciplina: Allergologia e immunologia clinica, Medicina interna, Reumatologia
Obiettivo formativo n.3: Documentazione clinica. Percorsi clinico-assistenziali diagnostici e riabilitativi, profili di assistenza - profili di cura
Prezzo: Gratuito
L'artrite psoriasica è una malattia cronica immuno-mediata caratterizzata da lesioni cutanee psoriasiche, artrite periferica e altre manifestazioni muscoloscheletriche.
Gli anticorpi monoclonali (mAbs) contro il TNF (TNFi) sono i più comuni farmaci biologici utilizzati per il trattamento di malattie reumatologiche su base infiammatoria. Nonostante i grandi progressi e l'ampio uso di questi farmaci, solo una parte dei pazienti trattati raggiunge una remissione clinica a lungo termine mentre altri pazienti che ricevono i TNFis non rispondono (primary failure) oppure hanno una perdita di risposta dopo una risposta iniziale (secondary failure).
È sempre più diffusa l'idea che identificare il corretto trattamento per il giusto paziente al più presto possibile, insieme ad una diagnosi precoce, prima dell'insorgenza del danno strutturale, possa prevenire il danno articolare e l'invalidità permanente, con conseguente beneficio per il paziente e risparmio di costi secondari.
In diversi studi clinici, alcuni anticorpi monoclonali anti-IL-23 hanno dimostrato un favorevole profilo di rischio-beneficio sia in pazienti bio-naive che in pazienti che provenivano da un precedente fallimento di uno o due anti-TNF, seppur mostrando, come atteso, una risposta più favorevole nei pazienti bio-naive piuttosto che nei pazienti bio-experienced. Inoltre, dati di registro riportano che la maggior parte dei pazienti PsA in trattamento con IL23i hanno precedentemente fallito almeno due linee di trattamento con bDMARD, presentano almeno una comorbidità ed un elevato BMI (>30) al baseline, fattori comunemente considerati predittivi di una minore risposta al trattamento e che coincidono con l’attuale definizione del paziente D2T.
In tale contesto, va sottolineato come le evidenze derivanti dai trial clinici randomizzati non chiariscono del tutto tale questione. Infatti, dati i rigorosi criteri di arruolamento, i partecipanti ai trial clinici non rispecchiano completamente la real life non essendo del tutto rappresentativi dei pazienti incontrati nella pratica clinica. Pertanto, esperienze di real life possono fornire spunti rilevanti in un contesto clinico più eterogeneo, in cui molti pazienti possono avere più comorbidità o altre caratteristiche cliniche che ne influenzano la gestione.
In questo scenario, il confronto tra gli specialisti e la condivisione di esperienze real-life è fondamentale per individuare un percorso di cura condiviso di questi pazienti, che tenga conto delle caratteristiche specifiche di ognuno.
Il Gruppo di Miglioramento ha come obiettivo l’aggiornamento tra gli specialisti sui più recenti studi clinici e sulle terapie a disposizione al fine di favorire l’appropriatezza del percorso clinico-assistenziale del paziente affetto da PsA.