I dati di We Are Social pubblicati ad inizio 2020 tracciano una panoramica molto chiara: l’Italia si conferma un paese connesso e social. Sono quasi 50 milioni le persone online in Italia e 35 milioni quelle presenti ed attive sui canali social, in aumento rispetto al 2019. Mediamente, inoltre, spendiamo 6 ore connessi ad internet ogni giorno. Riguardo all’utilizzo delle nuove tecnologie la crescita è notevole: rispetto allo scorso anno l’uso di assistenti vocali passa dal 30% al 35%; triplica l’utilizzo della categoria dei wearables (smartwatch o altri dispositivi per il tracciamento dell’attività fisica o della salute).

Incrociando questi dati con quelli disponibili in ambito sanitario (Osservatorio - Innovazione Digitale in Sanità, Report 2018) è evidente che le persone sono sempre più smartphone-dipendenti e coinvolte, non solo a livello d’intrattenimento ma anche di crescita personale: dal guardare video online a seguire vlog, podcast o ancora radio e notizie online.

Le persone sono sempre più connesse e informate anche in merito alla propria salute. L’attività principale rimane la ricerca di informazioni e di opinioni riguardo medici o strutture sanitarie ma sono in aumento anche altre attività come la prenotazione di servizi sanitari e la comunicazione, sempre più attiva e sempre più online, con i medici. Tuttavia, resta saldo il messaggio che le persone usano il web come un “secondo consulto” ma preferiscono non prendere decisioni sulla propria salute basandosi solo su informazioni web. Il medico, quindi, non perde il suo ruolo centrale ma viene affiancato da altre fonti informative inevitabili, che però deve imparare a gestire nel migliore dei modi affinché, anche per lui, diventino degli strumenti utili e non dei nemici.

Il professionista sanitario come si inserisce in questo contesto in continua evoluzione? All’interno del corso verrà data una risposta proprio a questa domanda, affrontando la definizione di “Professional Branding” e individuando quali sono gli strumenti utili da conoscere per qualsiasi professionista sanitario che vuole capire, prima di decidere, come gestire la propria presenza online. I medici sono sempre più attenti alle nuove tecnologie e stanno diventando sempre più digitali nella comunicazione con i pazienti: il 77% tra gli specialisti e l’83% dei medici di famiglia usano l’email, il 52% e 63% WhatsApp per scambiare dati, immagini e informazioni (Osservatorio - Innovazione Digitale in Sanità, Report 2018).

Esserci o non esserci, sul web, con una propria presenza professionale è una scelta, ma è inevitabile conoscere meglio dove si sta orientando il mercato e soprattutto capire quali possono essere gli strumenti utili.