PsA improve Un percorso di qualità per il paziente con psoriasi
Formazione sul campo - Gruppi di miglioramento
03 set 2020 - 01 giu 2021
Crediti ECM: 6.0
Informazioni
Regione: Veneto
Città: Verona
Codice ECM: 75-288366-1
Crediti ECM: 6.0
Max Partecipanti: 20
Professione: Medico chirurgo, Biologo, Psicologo, Infermiere
Disciplina: Dermatologia e venereologia, Biologo, Psicologia, Reumatologia, Scienza dell'alimentazione e dietetica, Infermiere
Obiettivo formativo n.3: Documentazione clinica. Percorsi clinico-assistenziali diagnostici e riabilitativi, profili di assistenza - profili di cura
Prezzo: Gratuito
La psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle a carattere cronico-recidivante, che, nella sua forma più
comune, è caratterizzata dall’alternanza di esacerbazione e remissione del quadro clinico costituito da placche
eritemato-squamose localizzate sulle superfici estensorie degli arti e del tronco.
Ad oggi è riduttivo considerare la psoriasi una malattia della sola pelle. Circa 2/3 dei pazienti presentano infatti
un interessamento delle aree persistenti, ovvero a livello ungueale, dello scalpo, palmo-plantare e, non per
ultimo, un coinvolgimento di tipo articolare con manifestazioni tipiche dell’artrite psoriasica (PsA).
Quest’ultima rappresenta la principale comorbilità della psoriasi. Si tratta di una malattia cronica
immunomediata caratterizzata da una diffusa infiammazione muscoloscheletrica che si associa alle
manifestazioni cutanee della psoriasi.
Si stima che il 30-40% dei soggetti con psoriasi sviluppi, a distanza di circa 7-10 anni, l’artrite psoriasica e che
l’84% di questi pazienti riferisca di una storia di malattia limitata unicamente alla cute.
Sono stati identificati cinque pattern specifici di artrite psoriasica: con predominante impegno assiale,
oligoarticolare asimmetrica, poliarticolare simil reumatoide, simil spondilitica, mutilante. Oltre all’impegno
articolare, tipico dell’artrite psoriasica, manifestazioni tipiche sono le entesiti e le dattiliti, ovvero l’infiammazione
di un intero dito di mani o piedi, dovuta probabilmente al coinvolgimento dell’apparato tendineo e delle
articolazioni.
Negli ultimi anni si è assistito ad una crescente comprensione del ruolo della interleuchina 17A (IL-17A) nella
patogenesi dell’artrite psoriasica, sottolineandone l’importanza specialmente nelle fasi iniziali dei processi
patologici. La presenza di elevati livelli di IL-17A a livello articolare aumenta in maniera esponenziale la
probabilità di sviluppare la malattia a carico delle articolazioni.
L’identificazione precoce del rischio e un trattamento altrettanto tempestivo e mirato risultano essenziali nella
prevenzione dello sviluppo di artrite psoriasica nel paziente psoriasico.
Il dermatologo ricopre un ruolo fondamentale nell’individuazione dei pazienti a rischio, riconoscendo per tempo segni e sintomi peculiari della malattia, che la differenziano dalle altre artropatie.
Sulla base di queste premesse, il progetto PsA Improve offre ai Centri ospedalieri coinvolti la possibilità di
migliorare la gestione del paziente con psoriasi moderata-grave che presenta il rischio di sviluppare artrite
psoriasica, sensibilizzando il dermatologo nel riconoscimento precoce di segni e sintomi peculiari della malattia.
comune, è caratterizzata dall’alternanza di esacerbazione e remissione del quadro clinico costituito da placche
eritemato-squamose localizzate sulle superfici estensorie degli arti e del tronco.
Ad oggi è riduttivo considerare la psoriasi una malattia della sola pelle. Circa 2/3 dei pazienti presentano infatti
un interessamento delle aree persistenti, ovvero a livello ungueale, dello scalpo, palmo-plantare e, non per
ultimo, un coinvolgimento di tipo articolare con manifestazioni tipiche dell’artrite psoriasica (PsA).
Quest’ultima rappresenta la principale comorbilità della psoriasi. Si tratta di una malattia cronica
immunomediata caratterizzata da una diffusa infiammazione muscoloscheletrica che si associa alle
manifestazioni cutanee della psoriasi.
Si stima che il 30-40% dei soggetti con psoriasi sviluppi, a distanza di circa 7-10 anni, l’artrite psoriasica e che
l’84% di questi pazienti riferisca di una storia di malattia limitata unicamente alla cute.
Sono stati identificati cinque pattern specifici di artrite psoriasica: con predominante impegno assiale,
oligoarticolare asimmetrica, poliarticolare simil reumatoide, simil spondilitica, mutilante. Oltre all’impegno
articolare, tipico dell’artrite psoriasica, manifestazioni tipiche sono le entesiti e le dattiliti, ovvero l’infiammazione
di un intero dito di mani o piedi, dovuta probabilmente al coinvolgimento dell’apparato tendineo e delle
articolazioni.
Negli ultimi anni si è assistito ad una crescente comprensione del ruolo della interleuchina 17A (IL-17A) nella
patogenesi dell’artrite psoriasica, sottolineandone l’importanza specialmente nelle fasi iniziali dei processi
patologici. La presenza di elevati livelli di IL-17A a livello articolare aumenta in maniera esponenziale la
probabilità di sviluppare la malattia a carico delle articolazioni.
L’identificazione precoce del rischio e un trattamento altrettanto tempestivo e mirato risultano essenziali nella
prevenzione dello sviluppo di artrite psoriasica nel paziente psoriasico.
Il dermatologo ricopre un ruolo fondamentale nell’individuazione dei pazienti a rischio, riconoscendo per tempo segni e sintomi peculiari della malattia, che la differenziano dalle altre artropatie.
Sulla base di queste premesse, il progetto PsA Improve offre ai Centri ospedalieri coinvolti la possibilità di
migliorare la gestione del paziente con psoriasi moderata-grave che presenta il rischio di sviluppare artrite
psoriasica, sensibilizzando il dermatologo nel riconoscimento precoce di segni e sintomi peculiari della malattia.
Con il contributo non condizionante di:
Partners dell'iniziativa
AOU integrata di Verona
Da sapere
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